LE SETTE VITE DI CATS

Trieste, 28 maggio 2008 - Cronaca di una magica serata primaverile, di un "tepida notte" col sapore delle grandi prime internazionali, col tappeto rosso fuori dal teatro, con i proiettori rotanti che illuminano le facciate del Rossetti con luminosi occhi di gatto, con telecamere, autorità e il sottoscritto e l'Amica del Musical Sara Del Sal che in diretta radiofonica su Radioattività – una seguitissima radio locale - raccontano tutto questo prima che l'incanto inizi. Era la prima volta che parlavo in radio: e per più di venti minuti, mi è sembrata la cosa più naturale del mondo. Abbiamo chiacchierato di CATS, naturalmente, delle aspettative per la serata, della gente che man mano affollava il viale e ordinatamente entrava in teatro, e intervistato al volo Stefano Curti, il direttore organizzativo del Teatro e la "mente" dietro il tour italiano di CATS, emozionato e soddisfatto, e Davide Calabrese e Alberta Izzo, belli, eleganti e sornioni (sarà l'atmosfera felina?).

Prima buona notizia: CATS non finirà in Italia, anzi; è appena alla sua seconda vita, e davanti, prima di aspirare all'Heavyside Layer, ne ha almeno altri cinque. Parola di David Ian, “l’uomo di teatro più potente del Regno Unito” - come l’ha definito la stampa inglese - che ieri sera, di fronte al pubblico che letteralmente gremiva platea, gallerie e loggione del Politeama Rossetti, gongolava felice. “Non è vero che questa produzione chiuderà i battenti per sempre!” Smentisce categoricamente Ian, riferendosi alle notizie lanciate nei giorni scorsi in Italia. “Anzi, prossimamente conto di riprendere la tournee in Inghilterra, e magari di ritornare anche qui!”

Seconda buona notizia: CATS non delude mai, anzi come una buona bottiglia di vino rosso, migliora con gli anni. L'intramontabile alchimia fiabesca che da 27 anni incanta le platee di tutto il mondo si è ripetuta anche ieri, dal primo momento in cui si entra a teatro, e si resta affascinati da questa enorme luna piena, appena appena velata, che illumina la discarica più famosa del teatro musicale, fino all'emozionante finale quando dal cielo scende la scalinata e Grizabella ascende alla sua nuova vita.

Terza buona notizia: CATS è solo l'inizio. Onore al merito al Rossetti, che è riuscito a portare in Italia il musical più famoso del mondo, e che dopo “Elisabeth” e la collaborazione con i Vereigniten Buhnen Wien promette grandi cose per il futuro. Stefano Curti non anticipa niente per scaramanzia, ma gli occhi brillano; e noi attendiamo fiduciosi. Anche perché si prospettano produzioni internazionali da Londra, dall'Austria, dall’America… Anzi, secondo quanto ha riferito lo stesso Curti in un’intervista a Radioattività la mattina dopo il debutto di CATS, un’importante produzione che avrebbe inaugurato la stagione 2008/09 sarebbe già saltata perché andava a “scontrarsi” con la Barcolana, la più affollata regata velica del Mediterraneo che riempie il Golfo di Trieste la seconda domenica di ottobre. Motivo: non ci sono più posti disponibili negli alberghi!

Il resto è un'incantevole, magica serata di puro teatro musicale. La volta stellata della sala del Rossetti fa da degna cornice alla scenografia; le luci si abbassano, l'overture inizia, e i gatti cominciano ad apparire in mezzo al pubblico (e quante volte lo faranno nel corso dello show, per giocare, farsi ammirare e fare le fusa ?!?), si impossessano del palco e lo spettacolo si accende.

Con una scelta coraggiosa e intelligente, si è rinunciato ai sopratitoli, che avrebbero davvero distolto l’attenzione da quanto accade in scena e in platea. Ma una accurata operazione editoriale, capillare e puntuale, elegante e precisa, ha messo gratuitamente a disposizione degli spettatori un completissimo programma di sala con la sinossi dello show, le curiosità e la storia di CATS, tante belle fotografie; arrivando per tempo in teatro, si riesce con tranquillità a leggere la storia e capire al meglio anche le sottili sfumature delle poesie di Thomas Eliot su cui si basa il musical.

Non ci sono nomi noti del cast, almeno per il sottoscritto, ma il livello è talmente astrale, le voci talmente belle e piene, le movenze così precise e feline, che difficilmente una star potrebbe risaltare più delle altre; CATS è uno spettacolo corale, ogni gatto ha il suo momento di gloria per poi tornare nel gruppo. Tanti i momenti che scatenano i gioiosi battimani del pubblico: l'entrata e la canzone di Rum Tum Tugger, il Jellicle Ball, il siparietto di Gus the theatre cat, Skimbleshanks, Mr. Mistoffelees; ma quanto Grizabella intona Memory, con una inaspettata vociona soul, il teatro trattiene il respiro, si ferma e al termine le pareti tremano dall'entusiasmo!

L'orchestra è semplicemente favolosa: alcune orchestrazioni sono state riviste, con un sound decisamente più... metal, se mi passate il termine. Per la prima volta nella storia del marketing, inoltre, il logo di CATS è cambiato in onore del debutto italiano: nel foyer del teatro sono infatti in vendita le magliette con le lettere "TS" del logo – “TS” è la sigla della città - in giallo. Era già destino?

Alla fine, il delirio. Applausi a pioggia, torrenziali, ma i gatti, ligi al contratto, più delle previste chiamate finali non hanno concesso, lasciando gli spettatori con l'amaro in bocca. Alla fine, solo le immortali note di Memory riempivano la sala, mentre gli spettatori divertiti guardavano il direttore d'orchestra sui due schermi appesi in fondo la platea.

Esauritissime tutte le otto repliche triestine, ci sono ancora – pochi – posti disponibili nelle altre tappe del tour: Milano, Firenze, Forlì, Caserta. A Firenze e Caserta, per la prima volta nella loro storia, i gatti più famosi del teatro musicale danzeranno alla luce della luna vera; che, ne siamo sicuri, non sorriderà più da sola.

Francesco Moretti

francesco.moretti@gmail.com

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