La mia infanzia violata |
CANTANTI PREFERITI
1) Roberto
Soffici
Per il materiale pubblicato si ringrazia il sito www.ottantaedintorni.it Roberto Soffici, di origine Istriana ma Milanese d'adozione,
nasce artisticamente alla fine degli anni '60 dopo aver frequentato il
conservatorio G. Verdi di Milano dove aveva studiato clarinetto armonia
e composizione.
Nel 1982, deciso a sfruttare il periodo di
notorietà si presentò a Sanremo con un bellissimo pezzo scritto
in collaborazione con Andrea Lo Vecchio: "Strano momento" con il
quale raggiunse la fase finale. La canzone che
FRANCO SIMONE Franco Simone è nato vicino al mare (ad Acquàrica
del Capo, paesino d el Salento) e del mare possiede molte
caratteristiche: la naturalezza, l'imp revedibilità "creativa", la
confidenza con i grandi spazi' Presso la Casa dello Studente di Roma,
dove porta avanti i suoi studi di Ingegneria, ogni sera, nella sua
camera, si riunisce un gruppo di compagn i di studi che gli chiede di
cantare. Le più richieste sono proprio le ca nzoni che Franco ha
composto come semplice sfogo personale, come si trattasse di pagine di
diario. Si crea puntualmente un clima da "recital": anche i più
"arrabbiati" di quei compagni (siamo in pieno fermento studentesco) si
lasciano trasportare dalle musiche e dai testi di Franco. Sono proprio
loro i primi a chiamarlo "poeta con la chitarra". Incoraggiato da
questo speciale pubblico, Franco si presenta, nel 1972, al Festival di
Castrocaro, riservato ai nuovi talenti, e vince come canta nte e come
autore: alla finale televisiva arrivano ben 3 sue canzoni. Credono
subito in lui la casa discografica RI-FI Record, già "responsab ile"
dei maggiori successi di Mina, Iva Zanicchi, Fausto Leali ' ed un
produtt ore, Ezio Leoni, dal fiuto infallibile (gli si deve la
consacrazione di nomi come Celentano, Gabriella Ferri, Luigi Tenco').
Di Franco dice subito: "E ' inevitabile che piaccia al pubblico' ha
talento naturale nel comporre ed una voce inconfondibile che usa con la
naturalezza con cui respira'" A distanza di pochi mesi da Castrocaro,
Franco è presente alla "Gondola d'argento" di Venezia, insieme a 2
speciali nuovi personaggi: Alice e Ant onello Venditti. "Sorrisi e
canzoni" saluta l'arrivo di questi 3 debuttanti di lusso col titolo:
"Pulcini, annata buona!" Non tutto, però, è così facile: Franco non
appartiene a nessuna "sc uola", non ubbidisce a nessuna moda, non si
piega ad alcuna esigenza commerciale . Molti hanno problemi a
"catalogarlo": in un periodo di finti "ribelli", lui, come ogni vero
artista, è un ribelle autentico che scrive canzoni in apparenza
tradizionali, ma in realtà innovative' come tutto ciò che n asce in
libertà di espressione. Nel 1974 Franco è al Festival di Sanremo, dove
canta una canzone che, a distanza di tanti anni, l'ha consacrato
vincitore morale di quell'edizion e: si tratta di "Fiume grande",
venduta in centinaia di migliaia di copie in giro per il mondo, in
italiano, in francese ("Je ne comprends plus rien") e in spagnolo ("Rio
grande"). Nel '76 arriva il grande successo con un album, "Il poeta con
la chitarra ", che contiene, tra l'altro, "Tu' e così sia", con cui
Franco vince la "G ondola d'oro" nel '77, "Tentazione", che il
sondaggio di un prestigioso settiman ale inserisce tra le 50 canzoni
più belle del secolo, ed una personalissima rilettura de "Il cielo in
una stanza" del "fratello maggiore" Gino Paoli, con cui Franco si
guadagna, nel '78, una seconda "Gondola d'oro". Sempre nel '77 la
critica specializzata gli conferisce il "Premio del Par oliere" per il
contenuto poetico dei suoi testi, confermato anche con la pubblica
zione di un brano coraggioso come "Il vecchio del carrozzone", in cui,
primo tr a i cantautori italiani, affronta con intensa partecipazione
il problema de lla vecchiaia. L'album "Respiro", pubblicato subito
dopo, oltre alla canzone dal titolo omonimo (ormai riconosciuta come
una delle più belle canzoni italiane d i tutti i tempi) contiene un
brano "scandaloso" per la sua assoluta sinceri tà: "Cara droga". Ancora
una volta Franco arriva al successo in un modo incon sueto, depistando
chi si aspetta da lui solo belle melodie, magari ai limiti del
disimpegno. Chi non si stupisce mai è il pubblico che va ad ascoltarlo
dal vivo, cogliendo la coerenza di un artista che può passare con
disinvoltura da temi romantici ad altri di maggiore spessore, senza
contraddizione, co me succede quando si hanno abitudini musicali non
"viziate". Questo modo di proporsi costituisce forse la chiave per
capire l'enorme successo internazionale che Franco riscuote, a partire
da quegli anni. Con una discografia ricchissima (oltre a quelli in
italiano, registra 8 album in spagnolo ed uno in greco) si piazza per
ben 10 volte al primo posto ne lle classifiche straniere, soprattutto
in quelle dell'America Latina. Succede con "Tu' siempre tu" (Tu' e così
sia"), "Rio grande" ("Fiume grande"), "Tentaciones" ("Tentazione"),
"Respiro" (stesso titolo), "Paisaje" (Paesaggio"), "Esta noche" ("A
quest'ora"), "Tu para mi" ("Tu per me"), "Aquì" (inedito in italiano),
"Magica" ("Malafemmena"), "El comico" ("Totò"). Leo Rivas, un attento
commentatore d'oltreoceano dichiara: "Questo artist a italiano sta
cambiando, in una lingua che non è la sua, il nostro modo di scrivere
canzoni'" In alcuni paesi (Argentina, Cile, Corea, Canada') i testi
delle sue canzo ni, che lui stesso traduce in spagnolo, vengono
studiati nelle scuole. La grande sorpresa è arrivata pochi anni fa
dagli inaccessibili Stati U niti: per più di dieci settimane Franco è
presente nelle classifiche di ven dita ufficiali (quelle "sacre" della
rivista "Bilboard") col suo album "Totò " ("El comico" nella versione
spagnola). A parte Domenico Modugno, è la p rima volta che un
cantautore italiano trova spazio in quelle classifiche. Anche in questa
occasione, però, la naturale riservatezza di Franco, ab ituato a farsi
sentire solo attraverso le sue canzoni, lo porta a non "strombazzare"
l'eccezionalità del fatto. Ma torniamo in Italia. Dopo "Paesaggio" del
'78, album contenente, oltre all'omonima canzone, una stupenda
rilettura della portoghese "La casa in via del campo", arrivano "Franco
Simone" (che contiene, tra l'altro, "A quest'ora") poi "Racconto a due
colori" (contenente, tra l'altro, "Tu per me"). Il 1982 è l'anno di
"Gente che conosco", album che, anche grazie alla c ollaborazione di un
produttore geniale come Roberto Danè, apre un nuovo importante ca
pitolo: con canzoni fresche ed originali, Franco racconta i suoi sogni,
quelli ch e si fanno davvero mentre si dorme. Il risultato è
straordinario: "Sogno della galleria" ne è un esempio. "Camper", album
del 1984, contiene un altro classico: "Notte di San Lorenzo". Nel 1985
Franco torna al Festival di Sanremo, anche se sa di essere l'art ista
meno adatto a questo genere di manifestazioni, che richiedono canzoni
"a presa rapida"; le sue ci mettono magari molto ad "arrivare", ma poi
diven tano puntualmente degli evergreen. Infatti la sua canzone in
gara, "Ritratto", è l'ultima ad essere notata, ma è anche l'unica,
insieme a "Donne" di Zucchero, a rimanere in classifica per molti mesi.
Il 1986 è l'anno de "Il pazzo, lo zingaro ed altri amici". Contiene, co
me sempre, canzoni molto ispirate: "Viva settembre", "Gli uomini",
"Luna, tu lo sai"' "Totò", album destinato a fare il giro del mondo,
arriva nel 1989. Si t ratta di un omaggio al grande comico napoletano,
verso il quale Franco nutre un 'autentica venerazione. Contiene, oltre
all'omonima canzone, una nuova, stupenda ver sione di "Malafemmena". Il
'90 è l'anno di "vocEpiano" ("Dizionario dei sentimenti"), il disco più
particolare di Franco, registrato col semplice accompagnamento di un
pian oforte a coda, nell'arco di un pomeriggio. La voce di Franco, a
nudo come non mai, diventa lo strumento attraverso il quale passano le
emozioni di 12 autentici capolavori, suoi e di altri "fratelli
maggiori" (Brel, Bindi, Serrat, Modugno'). Lo stesso Domenico Modugno
telefonò in diretta nel corso di un programma televisivo, compl
imentandosi con Franco per come aveva saputo accostarsi ad una canzone
bella e diffic ile come "Meraviglioso". Nel corso del '92 Franco
compone delle musiche per un musical, dal titolo "A piedi nudi verso
Dio", portato nei teatri, partendo dal Brancaccio di Roma, dalla grande
cantante-attrice Maria Carta. Nel '94 arriva un album pubblicato
esclusivamente in lingua spagnola, "La ley del alma (y de la piel)",
che dopo qualche anno apparirà anche in I talia in un cofanetto dal
titolo "Neolatino". Segue "Venti d'amore" ('95), in cui Franco, accanto
ad un inedito ("Angeli in prestito"), ricanta, con nuovi arrangiamenti,
11 suoi grandi successi. L'amore e la frequentazione della musica
classica hanno proiettato Franco , a partire dal '97 in una dimensione
che gli ha aperto nuove, insperate pr ospettive: è stato scelto come
voce protagonista per una composizione di musica cl assica che vede in
scena più di 200 musicisti e un quartetto di voci classiche (soprano,
tenore, contralto, baritono). Si tratta della "Missa Militum",
composizione sacra dedicata alle forze di pace nel mondo. Accanto a
lui, c'è stato, come voce recitante, Giorgio Albertazzi e poi
Alessandro Hab er. Le rappresentazioni di Foligno, Città di Castello,
Palermo, Todi, Perug ia' hanno segnato dei veri trionfi per Franco,
alle prese con una partitura bella, quanto difficile, che richiede
eccezionale capacità interpretati va, duttilità ed estensione vocale ai
limiti dell'impossibile. I TG di tutti i canali RAI hanno dedicato
ampio spazio all'evento. L'edizione del 12 giugno 1998, organizzata dal
Sindaco Rutelli per il Com une di Roma, presso la Basilica di Santa
Maria in Aracoeli, è stata trasmes sa in mondovisione via satellite da
Rai International. L'album "Notturno fiorentino" (del '98), passa da
melodie lineari, ma nob ili (la stessa "Notturno fiorentino", "Una
storia lunga una canzone", "Naviga ndo", "In un minuto") a brani di
ampio respiro come "Pane", inno alla libertà in cui Franco duetta col
grande soprano Adriana Maliponte. Ci sono poi un ' "Ave Maria" di
Bach-Gounod da brivido, una poesia struggente di Salvatore Di Giacomo,
"Pianefforte 'e notte" (musicata dallo stesso Franco) fino ad arrivare
a "Figlio d'amore", ninna nanna ad un figlio drogato cantata con Maria
Carta, la grande interprete scomparsa qualche anno fa. Da ascoltare !
Artista rigorosissimo, al di sopra delle stagioni e delle mode, accanto
allo spettacolo legato al suo repertorio abituale, Franco, a partire
dal '99, ne propone un altro di arie sacre, in teatri e cattedrali. A
questo particolarissimo concerto, dal titolo "Canto d'amore", già
diffuso in t elevisione via satellite, è giunto dopo un lunghissimo
lavoro di ricerca, composiz ione ed elaborazione, iniziato negli anni
settanta. L'uso delle tante lingue (italiano, latino, inglese,
francese, spagnolo fino ai dialetti siciliano e salentino) dimostra che
gli uomini, in qualu nque modo si esprimano, possono vibrare tutti per
le stesse belle emozioni. Alla fine del 2000 arriva un album nato dal
felice incontro artistico di Franco con Nikos Papakostas, mitico
arrangiatore-compositore greco. Il di sco, dal titolo "Eliòpolis-La
città del sole", registrato con una straordi naria orchestra balcanica,
tra le tante chicche contiene un duetto con Iva Zani cchi ("Ti dovresti
vedere dopo"). Ancora una volta Franco riesce a trovare nuove forme
espressive
RENATO ZERO discografia
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