DELORIS E LE SUE SORELLE,
UN MUSICAL TRAVOLGENTE

 

Milano, 27 ottobre 2011
Debutto in grande stile al Teatro Nazionale di Milano per “Sister Act”, la nuova produzione tutta italiana targata Stage Entertainment, co-prodotta da Whoopi Goldberg, indimenticabile protagonista dell’omonimo film del 1992. La storia è nota, ma in  questo caso si svolge a Philadelphia: Deloris Van Cartier è una cantante di night che assiste involontariamente a un omicidio; dovrà fare da testimone al processo contro il criminale di cui è stata amante, perciò la polizia la nasconde in un posto dove nessuno si sognerebbe mai di cercarla, il convento “Regina degli angeli”. Assumendo la direzione del coro - con il nome di suor Maria Claretta - Deloris riporterà alla vita un luogo ormai destinato alla chiusura e trasmetterà alle consorelle nuova energia, ritrovando lei stessa, probabilmente, l’ispirazione per continuare il proprio cammino di vita.

La colonna sonora dello spettacolo si deve al più volte premio Oscar Alan Menken, che si è ispirato principalmente alla disco-music anni Settanta; la versione italiana a cura di Franco Travaglio (con la consulenza di Alberto Di Risio) è un meccanismo perfetto di ottimismo e comicità, tra un “carro di Viareggio” e “uomini che non richiamano mai”
Nei panni di Deloris, a guidare un cast superlativo, c’è la elettrizzante Loretta Grace, che convince pienamente sia nella voce (inconfondibilmente  black), sia nella sua trascinante verve e presenza scenica. Dora Romano è l’integerrima Madre Superiora, adattissima alla parte e dai tempi comici svizzeri (anche se in alcune scene l’antagonismo del suo personaggio nei confronti di Deloris andrebbe ridimensionato).

E poi ci sono le sorelle: la timida Maria Roberta (Laura Galigani) che alla fine diventa risoluta, la simpatica e “portentosa” Maria Patrizia (Giulia Marangoni), la severa e ironica Maria Lazzara (Simonetta Cartia). Felice Casciano (Curtis) tratteggia un  gangster piuttosto accattivante e sicuro di sé e i suoi tre scagnozzi (Massimiliano Pironti, Fabrizio Checcacci e Giacomo Buccheri), cercano di imitarlo, risultando tre improbabili seduttori in “stile Bee Gees”, nel numero “Signora in nero”. Timothy Martin è il timido agente Eddie “Umidino” Souther; sebbene un po’ troppo caratterizzato nel marcato accento americano, o forse proprio grazie a questo aspetto, risulta il personaggio più simpatico agli occhi del pubblico.
Infine è impossibile non rimanere colpiti – per la verve, la simpatia e le battute del suo personaggio -  dall’interpretazione di Simone Colombari, uno straordinario Monsignor O’Hara.
Applausi a scena aperta soprattutto nel finale (per una sorpresa che coinvolge il M° Simone Manfredini…) ed entusiasmo alle stelle durante i saluti, quando sul palco con i protagonisti e il team creativo fa la sua apparizione la fantastica Whoopi Goldberg, ospite d’onore di una serata indimenticabile.
Cosa si potrebbe dire ancora di uno show davvero travolgente? Certamente si tratta della migliore tra le produzioni della Stage Entertainment viste finora in Italia.

Roberto Mazzone