L'ANGELO DELLA MUSICA COMPIE 25 ANNI

Londra, Royal Albert Hall, 2 ottobre 2011

"Cosa resterà di questi anni 80?" cantava Raf in una nostalgica hit. Già, cosa è rimasto nel nuovo millennio di quegli anni irresistibilmente fatui e orgogliosamente disimpegnati? Qualche inossidabile pop star, alcuni ricordi sbiaditi, una manciata di cult-movie, ma soprattutto due capolavori del teatro musicale. E qui la parola "rimasto" non assume l'accezione dell'amarcord, dell'helzapopping televisivo, del ricordo che ognuna serba nel cuore di un'epoca ormai sorpassata e alla quale si torna a pensare con il sospiro un po' straniante del 'come eravamo'. Eh no. Les Miserables e Phantom of the Opera non hanno mai smesso di emozionare, sorprendere, far canticchiare, commuovere le platee di Londra e di tutto il mondo. 8 repliche settimanali 8, stasera come 25 anni fa.
E infatti non c'era nulla di polveroso alla Royal Albert Hall la sera del 2 ottobre scorso. Scordatevi le prime impellicciate alla Scala con l'ennesima Traviata, o l'ultimo revival filologico di uno show che fu. Il venticinquennale del Phantom Of The Opera di Andrew Lloyd Webber assomiglia di più a un debutto assoluto, tutto è nuovo e guarda al futuro. Giovanissimi i tre interpreti del triangolo amoroso Phantom/Christine/Raoul: dietro la romantica e tormentata mezza maschera c'è il volto di Ramin Karimloo, 33enne iraniano/canadese dalla voce potente senza essere troppo impostata e dalla straordinaria espressività emotiva, che dopo aver raggiunto il ruolo sognato fin da ragazzino (un sera chiese a Colm Wilkinson, Phantom a Toronto, "Come posso fare anch'io quello che fai tu?") ha bissato l'interpretazione anche nel controverso sequel Love Never Dies; al suo fianco - come in quell'avventura - la versatile 29enne statunitense Sierra Boggess, dalla voce cristallina e il fascino tipico delle eroine da musical (è stata anche Sirenetta a Broadway); completa il terzetto il 31enne Hadley Fraser, un temperamentoso Raoul. Accanto a loro altri 84 artisti tra personaggi (su tutti spicca il Firmin di Barry James, storico Thenardier di Les Miserables), ballerini e ensemble : il palco stracolmo di Masquerade è un colpo d'occhio mozzafiato.
Anche la messa in scena non indulge al copia-incolla e nemmeno al concerto statico: una serie di pannelli evocano tutte le ambientazioni dello show grazie a bellissime proiezioni, raddoppiate da una seconda proiezione che fa da sfondo all'orchestra di 47 elementi. In più ci sono tutte le scenografie mobili e trasportabili dello show originale, e molti effetti speciali: le fiamme, il fumo, le apparizioni, le sparizioni che hanno reso famoso il Phantom. E in più un enorme lampadario che sale sulla volta della Royal durante la celeberrima overture (sentirla eseguita da un organo vero è il primo dei tanti brividi della serata), ed effetti pirotecnici creati per l'occasione.

 

Ma le sorprese vere vengono alla fine dello show, con Andrew Lloyd Webber e Cameron Mackintosh (emozionati ed euforici: ma quanti successi hanno creato nella loro carriera???) che presentano la Christine originale (ed ex-moglie del compositore) Sarah Brightman alle prese con la title track cantata con 4 storici Phantom, Colm Wilkinson, John Owen Jones, Anthony Warlow, Peter Jöback e lo stesso Ramin Karimloo.

Il bis prosegue con The Music Of The Night e il tripudio finale di standing ovation e coriandoli, con l'apparizione (purtroppo muta) anche del primo Fantasma della storia, Michael Crawford. Una serata memorabile, viatico per altri decenni di successi. Con le stesse emozioni della prima.

Franco Travaglio

 


Londra, Royal Albert Hall, 1 ottobre 2011

Un altro compleanno memorabile.
Un’altra serata da tutto esaurito .
Un’altra emozione da “si fa solo 2 giorni nella storia e io ci sono dentro”.

Mentre ero già stabile qui a London, quasi per caso, e con tempismo perfetto, mi è arrivato un biglietto per poter andare al 25° anniversary of the Phantom of the Opera alla Royal Albert Hall stasera 1 ottobre 2011.

Ormai la formula del Compleanno in grande stile inaugurata da Les Miz sta facendo successo:
Show unici. Cast riuniti. Mega book come programma di sala. Merchandising personalizzato.

E il DVD che sarà venduto per i prossimi 25 anni, un po’ come è successo per quello dei 10 anni di Les Miz alla Royal Albert Hall che tutti abbiamo corroso a forza di guardarlo!

Da oggi pomeriggio alle 13 davanti alla Hall si poteva vedere il cast già pettinato e truccato che usciva dalla stage door per prendere aria, anzi per prendere il sole dato che a Londra ci sono 28 gradi da 10 giorni!
Ballerine con le parrucche lunghe e ricce del corpo di ballo dell’Opera, comparse con metà costumi, performer con le retine in testa pronti a infilarsi le parrucche, truccatrici in pausa con la cintura degli attrezzi del mestiere legata in vita piena di pennelli, spazzole, forbici, spille.
E mentre il cast saluta gli amici e prende aria prima di chiudersi dentro fino a stanotte, uno splendido Ramin Karimloo fa il suo pranzo al sacco sulla gradinata della Royal Albert Hall. Ho dovuto salutarlo e fargli i complimenti.

Non è un concerto, è il Phantom veramente.
Ecco perché stasera al Her Mayesty’s theatre non c’è show. Contrariamente a Les Miz che avevano avuto la forza di produrre in contemporanea in 3 location di Londra per il Compleanno, il Phantom ha portato tutto qui alla Hall.
O quasi.
Costumi, corpo di ballo, scale, e una splendida nuova versione con una serie di specchi/schermi da fondale che proiettavano video delle ambientazioni delle scene e si aprivano e chiudevano.
C’è il lago, la barca che avanza tra il fumo, i candelieri non salgono dal palco ma dalle proiezioni video in un innovativo disegno scenico che attualizza la scena mantenendone inalterata la tradizionale nota antica come ad esempio la proiezione del tetto dell’Opera.

Ramin Karimloo è splendido.
Sienna Boggess è incredibile.
E’ stato tutto perfetto, più emozionante che a teatro.
Ho avuto il primo brivido a “Think of me”.
Ho avuto un altro grande brivido insieme a tutta la Hall quando scendiamo nei sotterranei e la scena del lago e dei candelieri prende forma.
I ben informati sapevano che non ci sarebbe stata la discesa catastrofica del lampadario per ragioni tecniche e di sicurezza, ma non sono mancati gli effetti per tutto lo spettacolo e soprattutto quando il lampadario ha iniziato a scendere in verticale lampeggiando: dai bordi e in contemporanea dalla balconata del secondo ordine sono esplosi fuochi d’artificio e la resa è stata ovviamente perfetta.
Quando seimila persone insieme trattengono il respiro si sente che l’effetto è stato quello desiderato!
L’Entràcte credo abbia da sempre una potenza musicale straordinaria.
E poi abbiamo assistito ad una fantastica “Masquerade” fatta con circa cento persone – finalmente senza manichini – con le 2 scale pien piene di performer: un production number grandioso!
E’ stata la migliore Masquerade dei 4 Phantom che ho visto.

“Whishing you were somehow here again” ha rubato a tutti alcune lacrime, e grandi emozioni sono arrivate dritte al cuore a quanto pare, visto che gli applausi a Sienna sono stati i più lunghi di tutta la serata. Anche “Point of no return” è stata intensa e profonda.

E poi alla fine come sospettavo c’è stata la serie di bellissime“sorprese non sorprese” che chi ha visto il 25° dei Miz si aspettava.

Lo show nello show, il valore del biglietto, il compleanno vero.
Andrew Lloyd Webber è entrato tra standing ovation e applausi infiniti.
Ha salutato e ringraziato, ha fatto i complimenti al cast poiché “il secondo atto non lo avevamo provato, ma è venuto molto meglio, forse per questo” (“fortuna che non lo avevano provato!”, penso io).
Quindi ha chiamato fuori tutta la produzione originale ed ecco Cameron Mackintosh emozionato, e Gillian Lynne, ecc

Poi ha chiamato l’Original London Cast.
E ha annunciato “e ora il mio Angelo della Musica, Sara Brightman, la mia Sarah”.
Applausi a fiume quando una splendida Sarah in abito bianco e lunghi capelli sciolti entra sul palco e abbraccia Andrew Lloyd Webber.
Il microfono ora è a lei, alla prima Christine, alla Christine che tutti hanno nelle orecchie, che canta “The phantom of the opera” e alle cui spalle, fra nuvole di ghiaccio secco, arrivano in frack i 4 splendidi Phantom di sempre, Colm Wilkinson in primis.
Tutti insieme intonano il recitativo che segue la title-track, liriche che dedicano a Lloyd Webber: “I have brought you to the seat of sweet music's throne.../To this kingdom where all must pay homage to music ...”.

Davvero l’emozione sale velocemente, ma a cullare il pubblico arriva un secondo augurio che passerà alla storia come è già successo per il quartetto dei Valjean l’anno scorso (con la Bring Him Home a 4 voci): i 4 Phantom ci cullano con una incredibile, dolcissima, emozionante ed emozionata “The Music of The night” a cui tutti i cast original e attuale si uniscono con una memorabile versione corale.

Registrazione?
Alla Royal Albert Hall erano tutti molto composti e le maschere erano ovunque….ma nella fase degli auguri finali nessuno si è più contenuto!
Quindi grazie ai videoamatori che in sala hanno ripreso credo che potrete cercarvi su you tube la parte finale dei saluti.
E domani forse ci saranno anche altri ospiti che stasera purtroppo non erano sul palco perché erano ad esempio nella città di Smeraldo a Fare il Mago!! Chi ha orecchi per intendere…!

Tratto dal programma di sala:

“Ho ordinato ai miei manager Lloyd Webber e Mackintosh di mettere in scena tre performance speciali per celebrare il 25° anniversario del mio musical al Her Majesty’s Theatre. A entrambi è stato sottolineato che dalle mie istruzioni originali essi hanno ricevuto notevoli vantaggi e le loro reputazioni sono cresciute in nobiltà e fama al di là dei loro sogni più azzardati.
E’ quindi nel loro interesse che queste performance siano all’altezza delle mie aspettative, oppure potrebbero subire un rovescio delle loro fortune.
Il vostro umile servitore
The Phantom”

Diana Duri