NERO E LUCE, L'ALCHIMIA DI CHICAGO

 

Trieste, 10 dicembre 2009 - Uno spettacolo elegante, raffinato, muscolare, sinuoso, sensuale; che altri aggettivi trovare? Solo il numero d'apertura, coi suoi movimenti precisi, puliti, minimali, lascia senza fiato, e vale da solo l'intero musical.
E' facilissimo lasciarsi rapire dall'alchimia che si crea in questo Chicago, il musical di Kander & Ebb in scena in esclusiva nazionale (dal 9 al 13 dicembre) al Politeama Rossetti di Trieste, nella produzione originale inglese (quella che sta inesorabilmente scalando le vette dei primi 10 musical più visti di tutti i tempi, sia a Londra che a Broadway).
E' una magia che si crea pian piano tra i performer e i musicisti schierati in bella vista, che giocano, entrano nella storia, interagiscono con i personaggi, e - dettaglio invero non trascurabile - suonano divinamente. Uno spettacolo nello spettacolo.

Chicago è fatto di nero e di luce: di nero come i costumi, elegantissimi eppure così essenziali; nero come la scenografia, fatta di una scala e qualche sedia; e di fasci di luce che scolpiscono corpi, sottolineano situazioni, definiscono ambienti e stati d'animo.
Un musical fatto di musica - e che musica; di parole, asciutte, non ce n'è una di troppo; di coreografie - e che coreografie (non per niente sono di Ann Reinking, sullo stile di Bob Fosse, che le aveva create per la prima edizione del 1975); di trama, costruita su una serie di efferati omicidi avvenuti nella Chicago degli anni Venti, ma che sembra cucita addosso alla televisione di questi tempi strani, di processi in prima serata, di giornalismo trash, di assassini che diventano star.
Non mi dilungo sulla bravura del cast; è assolutamente superfluo, ma occorre citare almeno i protagonisti: Twinnie-Lee More (Velma Kelly), sottilmente snob; Miriam-Elwell Sutton (Roxie Hart), arrivista e caciarona; Gary Wilmot (Billy Flinn), senza scrupoli, con un sorriso e una classe grandi così; Adam Stafford (Amos), auto-ironico e irresistibile.
Gli altri protagonisti si fanno ascoltare e guardare, tutti; e credetemi, c'è di che guardare, e c'è di che ascoltare.
E se volete salvare questo incredibile teatro triestino, che sta dando davvero il massimo per far crescere la cultura del grande musical in Italia – in aprile 2010 è attesissima l’unica tappa italiana del tour mondiale di West Side Story; in giugno quella del tour europeo di Evita - non scordatevi di firmare la petizione online (www.ilrossetti.it).

Francesco Moretti

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