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ARTEMISIA

Musica: Marco Rosati
Testi: Lucia Di Bella
Direzione e orchestrazione: Massimiliano Tisano
Sceneggiatura: Enrico Zuddas






SINOSSI

I ATTO

Quattro figure informi appaiono in sogno alla sedicenne Artemisia: sono i personaggi più noti dei suoi quadri - Cleopatra, Maddalena, Giuditta e Susanna - che la invitano a dipingere ("PROLOGO").
Roma, 1609. Artemisia si ritrova insieme al padre Orazio e all’amica Tuzia nel quartiere degli artisti a festeggiare il carnevale; l’atmosfera gioiosa viene interrotta dalla pubblica esecuzione di una fanciulla accusata di aver assassinato il padre violento ("OPENING"). Artemisia e Tuzia prendono parte ad una festa danzante ("BRINDIAMO") dove si imbattono in Caravaggio, pittore dalla personalità controversa ("CERCANDO ME").
Artemisia esprime il desiderio di avere, un giorno, una bottega tutta sua; il padre le ricorda che essere donna è un limite insormontabile per le sue ambizioni ("SOLO UNA DONNA"), ma cede di fronte alla determinazione della figlia. Felice, Artemisia si lascia andare alle emozioni che la pittura suscita in lei ("LIBERA").
Roma, 1611. Artemisia frequenta la bottega di Agostino Tassi, artista magistrale di prospettiva e paesaggistica ma anche uomo arrogante e borioso ("SONO UN RE"). Mentre Agostino corteggia sempre più sfacciatamente Artemisia, Tuzia, che ne è responsabile e l’accompagna ovunque, comincia a provare invidia verso l’amica ("NON CI STO").
Agostino è totalmente ossessionato da Artemisia da usarle violenza. Arrivista e privo di scrupoli ("OLTRE IL CONCESSO E L’IMMAGINATO"), Agostino promette ad Artemisia di sposarla. Orazio li sorprende abbracciati e, infuriato, caccia Agostino e insulta Artemisia la quale, sconvolta, fugge via, in cerca di un posto nel mondo ("COME VUOLE IL MIO CUORE").

II ATTO

Roma, 1612. Il processo per stupro che Orazio Gentileschi intenta verso Agostino Tassi si trasforma in uno strumento di diffamazione nei confronti di Artemisia, che viene pubblicamente torturata e umiliata ("PROCESSO"). Agostino esce vincitore dal processo, Tuzia è riuscita nel suo intento di vendetta ed Artemisia si ritrova completamente sola ("IO SENZA TE"). In convento la sua confidente Suor Graziella le restituisce la speranza di riscatto, proprio com’è accaduto all’eroina del suo dipinto "Susanna e i vecchioni" ("SUSANNA"). Con le mani ancora fasciate e doloranti, Artemisia riprende a dipingere e porta a compimento il suo capolavoro: “Giuditta e Oloferne” ("GIUDITTA").
Firenze, 1616. Artemisia incontra Galileo Galilei, che come lei sta andando contro tutto e tutti e la esorta a non arrendersi ("TERRA E LUNA") e le dà la speranza di entrare nell’Accademia delle Arti del Disegno. Artemisia riceve la visita di suo padre che, pentito, firma la liberatoria che non solo le permetterà di entrare in Accademia, ma che le riconosce l’indipendenza che merita ("SOLO UNA DONNA REPRISE"). Così, nello stesso anno, l’Accademia fiorentina accoglie tra i nuovi membri la prima donna nella storia: Artemisia Gentileschi ("FINALE").




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