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EINSTEIN IL MUSICAL

Musiche, testi e libretto di Renato Billi

Einstein il musical è un piccolo grande viaggio nella storia del 900 attraverso gli occhi di un personaggio straordinario ed unico, con uno sguardo alle sue intuizioni rivoluzionarie ed alla vita privata del protagonista, che suo malgrado si è intrecciata con i principali eventi del secolo scorso, tra i più drammatici della nostra civiltà.

 

ATTO I
Lo spettacolo si apre con un incubo del protagonista (la quarta guerra): gli uomini del post-atomico si affrontano fino ad annientarsi a vicenda. Al giovane Albert Einstein serviranno ancora tanti anni per comprendere il significato di questa inquieta visione. Nel frattempo il caratteristico trio vocale “Ascanio” introduce allo scenario dell’epoca: gli amici nel giorno della loro laurea attendono il ritardatario Albert (Millenovecento), che irrompe in scena a modo tutto suo (La natura che vibra) evidenziando un punto di vista decisamente alternativo. Ma oltre all’attenzione dei colleghi Albert cattura anche quella delle studentessa Mileva (Lui) mentre Stephan, fido amico di Albert, lo spinge a dichiararsi alla ragazza (Parla con lei), l’approccio è inizialmente goffo ma Albert sfrutta le proprie doti di spregiudicato rubacuori e conquista Mileva (Tu, come d’incanto).
Intanto il mondo della ricerca scientifica lamenta la stretta della politica che ne condiziona le sorti (Menti in gabbia), Mileva comunica al compagno di essere incinta ma non riceve il suo benestare, così è costretta ad abbandonare la prima figlia avuta da Albert, al tempo considerata illegittima poiché i due non erano sposati (Ti rimpiangerò). La mente di Albert è una inesauribile fonte di idee, e nel noioso ufficio brevetti in cui trova il suo primo impiego, riesce a coniare la teoria della relatività, nonostante le interferenze dell’amico Stephan e dei clienti che si presentano allo sportello (Curiosità). La novità è già motivo di rivoluzione tra gli studenti (Tutto è relativo). Ma Albert è sempre in movimento anche in campo sentimentale, e tradisce Mileva con la propria cugina, Elsa Einstein, divorziata dal marito e amante della bella vita (Privati piaceri).
Il tempo passa, Albert e Stephan ricordano la loro gioventù guardando una vecchia foto (Questo ero io, quello eri tu), poi sopraggiunge Mileva e Stephan invita l’amico a parlarle; l’amore tra i due è ormai finito e lascia spazio ad una nuova relazione con Elsa che diventerà la seconda moglie di Einstein (L’amore che cambia). Elsa è felice di vivere al fianco di un uomo celebre ma allo stesso tempo è preoccupata dalle intrusioni nella loro vita, Albert la rassicura ma è seccato dalle osservazioni (La vita che cambia): lei per sciogliere la tensione propone di organizzare un ricevimento (La festa) ma Albert che non ama gli eventi mondani si allontana fino all’arrivo di una misteriosa ospite che risulta essere sua amante (privati piaceri II).
Purtroppo il mondo sta cambiando rapidamente e lo dimostra l’arrivo del nazismo: un generale delle SS celebra le proprie smanie (Potere). A causa di questi inaspettati cambiamenti Albert è costretto a precipitarsi con Elsa negli Stati Uniti, al porto li salutano altri ebrei e l’immancabile compagno di avventure Stephan (Mille volte mille), che purtroppo viene catturato dai soldati. Il generale motiva il disprezzo per gli ebrei usando le parole di Adolf Hitler (Quelli come voi).
ATTO II
Il sipario si apre sullo scenario statunitense, il trio “Ascanio” introduce al paese delle opportunità (Il nuovo mondo); al porto Einstein e Elsa vengono accolti da due immigrati italiani dalla dubbia professione, decisi a fargli capire che qui difficilmente si ottiene qualcosa senza contraccambiare (Niente per niente). Elsa ha timore che qualcuno possa sfruttare il contributo del marito e metterlo di fronte a situazioni difficili (Sarai solo), ma Albert non se ne cura e con la sua abituale spontaneità si presenta a scuola dimostrandosi un insegnante decisamente anticonvenzionale (Io non so); al termine della lezione una studentessa si avvicina con un quotidiano che riporta tristi notizie dall’Europa, lo sterminio degli ebrei e le ricerche sull’atomica (Il mondo che cambia): si apre una scena sul campo di concentramento in cui Stephan si ribella ai soldati e viene giustiziato (Mille volte mille – reprise). Come se non bastasse Einstein perde Elsa che in punto di morte si raccomanda nuovamente di diffidare da chi potrebbe sfruttare il suo lavoro (Strana questa vita).
In quegli anni gli Stati Uniti si preparano alla guerra e lo zio Sam con uno spettacolo di varietà invita i giovani americani a reclutarsi nell’esercito (Vieni al fronte con me). Nel mondo la tensione si sta alzando e Albert Eintein scrive al presidente Roosevelt per informarlo che i nazisti stanno accumulando uranio per costruire la bomba atomica, lo mette in guardia sui pericoli di questa nuova potente arma (Caro presidente). Purtroppo Roosevelt muore poco dopo e la lettera dello scienziato viene impugnata dai capi militari che forti del fresco insediamento di Truman ottengono la produzione della bomba atomica (Giochi di potere) e poi il suo lancio sul Giappone, lasciando il mondo intero nello sconcerto. Einstein, che apprende la notizia dalla radio, si arrende allo sconforto in una preghiera come lui atipica (Preghiera di Einstein) e si sente in colpa per avere ingenuamente consegnato la bomba atomica agli Stati Uniti (Ingenuità) fino a trovarsi precipitato proprio dentro il suo incubo che ora è più reale e sensato: se infatti la nostra civiltà combattesse una terza guerra mondiale con l’atomica ne uscirebbe annientata, e come diceva Albert Einstein una eventuale quarta guerra non potrebbe che essere combattuta con pietre e bastoni (la quarta guerra reprise); ma fortunatamente la seconda guerra mondiale volge al termine e le forze alleate stanno liberando la Germania, il generale delle SS sfugge alla cattura togliendosi la vita (Potere – reprise).
Tuttavia i conflitti non sono in assoluto conclusi: a cavallo degli anni ’50 gli eventi della guerra fredda tengono il mondo col fiato sospeso (Fredda guerra). In questo clima così incerto, un Albert Einstein in fin di vita lascia il suo testamento spirituale, il celebre manifesto firmato assieme al filosofo e matematico Bertrand Russell, che prega tutti i capi di stato di rinunciare alla bomba atomica e scongiurare una guerra nucleare (La natura che vibra – reprise). Al termine Einstein si ricongiunge all’amico Stephan che lo accoglie al varco.
I più importanti passaggi del manifesto vengono citati dai principali personaggi che per un attimo tornano attori nell’unica breve scena priva di un accompagnamento musicale: un attimo di riflessione su quanto è stato vicino questo rischio, ancora non del tutto scongiurato (Manifesto).
Un brano di chiusura (Millenovecento bis) interpretato dal trio vocale concede a tutti gli interpreti un allegro saluto al pubblico.