RUGANTINO

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Roma 1830. Rugantino, un paino povero, sbruffone , indolente e un po’ vigliacco vive per divertirsi, tra mille scherzi ai danni degli altri e truffe per tirare avanti. E all’inizio della storia, infatti, lo troviamo alla berlina, punito per l’ennesima truffa. Mentre sconta la sua punizione, schernito dagli amici, viene confortato da Rosetta, donna procace e bellissima sposata infelicemente con Gnecco, marito gelosissimo.

Rugantino, spavaldamente scommette con i suoi amici che riuscirà a conquistarla in pochi giorni, entro la data della festa dei "Lanternoni", pena tre chilometri con i piedi nel sacco.

Contemporaneamente, Rugantino deve anche interessarsi della sistemazione di Eusebia. Una sua ex amante che è rimasta all’improvviso sprovvista del suo vecchio "protettore". Trovare un altro uomo per Eusebia, che possa ad ogni evenienza tornare utile anche a lui, per Rugantino è un gioco da ragazzi: Mastro Titta - oste e boia, abbandonato dalla moglie, e rimasto solo con il figlio Bojetto, un ragazzo brutto e petulante innamorato del lavoro del padre - , è la vittima ideale del nuovo raggiro di Rugantino.

Presenta Eusebia a Mastro Titta come se fosse la sorella e nasconde a Eusebia il lavoro di Mastro Titta. E in tal modo riesce a far sì che Mastro Titta accetti Eusebia come sua nuova compagna.

Rugantino intanto - approfittando della fuga di Gnecco da Roma, perché ricercato per omicidio - continua la sua corte a Rosetta fino a strappargli un appuntamento a Campo Vaccino, dove i due passano una romantica serata e finiscono per innamorarsi. Rugantino, colpito al cuore, nasconde ai suoi amici la conquista preferendo pagare la scommessa.

L’ultima sera di carnevale Gnecco, improvvisamente rientrato a Roma, viene ucciso. L’assassinio viene scoperto proprio da Rugantino che decide di autoaccusarsi pur di sembrare - da sbruffone qual’è - un uomo vero agli occhi di Rosetta e della gente che lo ha sempre considerato una nullità.

All’arrivo delle guardie Rugantino fugge e si nasconde, aiutato da Eusebia, nella cantina dell’ignaro Mastro Titta.

Ma un contrattempo e l’arrivo del Cardinal Vicario lo fanno scoprire.

Finito in carcere Rugantino confessa a Mastro Titta di essere innocente ma ancora una volta, all’arrivo di Rosetta che gli giura amore eterno, preferisce riscattare la sua vigliaccheria e affrontare il patibolo.

E’ l’alba, e in una Roma tinta di rosso e di azzurro Rugantino va incontro al suo destino.

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