MICHELE PAULICELLI, DAL SAIO AL SARI

Sabato, 4 ottobre 2003, Palastampa di Torino. Dopo le rappresentazioni del dicembre scorso al Teatro Colosseo, Michele Paulicelli con la compagnia originale di "Forza Venite Gente" ritorna a Torino per una serata-evento organizzata dalla Pastorale Giovanile diocesana, e, in questa intervista, svela ad Amicidelmusical.it i segreti di oltre 20 anni di successi sui palcoscenici e le piazze di tutta Europa.

Da San Francesco a "Madre Teresa" il passo sembra breve: come è cominciata questa nuova avventura?

Il passo è breve, appunto. Cercavo un personaggio che in qualche modo potesse proseguire il cammino di S. Francesco. Trovo che Madre Teresa sia il S. Francesco del 2000.

Ieri sera sei tornato davanti alla Basilica di S. Francesco ad Assisi senza indossare i panni del Poverello. Che cosa hai provato?

Mah, in qualche modo ho indossato il sari dei Missionari della Carità e quindi c'è molta similitudine. Parliamo comunque di missionari, gente che lavora con i poveri. Certo, il saio di S. Francesco e il suo carisma sono qualcosa di più emotivo, ma entrambi i personaggi hanno la stessa forza.

Qual è l'immagine di Madre Teresa che questo spettacolo vorrebbe trasmettere al pubblico?

Questo spettacolo non è solo la storia cronologica di Madre Teresa. Come diceva lei stessa "Siamo delle gocce nell'oceano senza le quali l'oceano non sarebbe lo stesso". Noi vogliamo diffondere il messaggio di Madre Teresa attraverso quello che ci ha lasciato, i suoi scritti, le sue preghiere, e tutto questo con molta gioia.

Questa volta sei stato tu ad aver fatto da "pigmalione" sulla scena alla bravissima Giada Nobile (Madre Teresa). Che cosa ti ha convinto di lei, in relazione al ruolo che avrebbe interpretato sulla scena?

La sua grinta e la sua voce che esprimono un sentimento interiore bellissimo.

Facciamo un passo indietro di 20 anni. "Forza Venite Gente" e il suo grande e meritato successo: come è iniziato tutto questo?

"Forza Venite Gente" è cominciato con un viaggio ad Assisi da semplice turista, ho conosciuto i luoghi francescani e ne sono rimasto colpito. Tornando a casa ho cominciato a pensarci su; visto che sono un musicista pensavo di esprimere qualcosa di S. Francesco in musica. Ho cominciato per gioco, insomma, non sapevo neanche bene cosa sarebbe venuto fuori.

Che ricordi hai dell'esperienza accanto a Silvio Spaccesi?

Molto belli. Silvio Spaccesi è un bravissimo attore, un grandissimo professionista che ha dato molto a "Forza Venite Gente". Castellacci, autore e regista, ha "cucito" su di lui la parte di Pietro di Bernardone (il padre di S. Francesco, n.d.r.) e Spaccesi l'ha interpretata mettendoci del suo, in modo davvero eccezionale.

Dopo "Forza Venite Gente", tu hai prestato la voce a un altro personaggio biblico, Giacobbe ne "Il sogno di Giuseppe", uno spettacolo che avrebbe dovuto essere il musical per il Giubileo. Perché invece non è stato mai rappresentato da un cast fisso formato da professionisti, ma fin dall'uscita viene rappresentato dalle compagnie amatoriali?

Quella di Giacobbe nel "Sogno di Giuseppe" è stata una partecipazione con il mio amico Belardinelli, autore delle musiche dello spettacolo. L'intento dell'Editore era quello di offrire ai ragazzi un prodotto che funzionasse come strumento di aggregazione teatrale.

"Forza Venite Gente" insieme con "Aggiungi un posto a tavola" è tra gli spettacoli più rappresentati in Italia dalle giovani compagnie amatoriali. Perché secondo te?

Diciamo che "Forza Venite Gente" ha fatto da battistrada poi, non essendoci altro, all'epoca, i gruppi parrocchiali hanno puntato anche su "Aggiungi un posto a tavola", che è molto bello, ma è un testo profondamente diverso da "Forza Venite Gente".

Tu hai sempre fatto teatro per i giovani e con i giovani. Ma essendo un "addetto ai lavori", vorremmo che commentassi il crescente successo che il genere musical sta avendo in Italia.

La musica è una forza aggregante notevole. Viviamo di musica tutto il giorno, i giovani soprattutto. Attraverso la musica si possono raccontare delle storie e nel musical parole e musica insieme raccontano delle storie. I giovani hanno bisogno di sentire delle storie e di conoscere cose nuove e quindi mi sembra naturale il successo del fenomeno musical.

Continuerete a girare a lungo l'Italia con questo spettacolo?

Speriamo di sì, le premesse ci sono. Dal 14 al 19 ottobre, nel periodo della beatificazione di Madre Teresa saremo al Teatro Brancaccio di Roma e poi continueremo ancora... finché Dio vorrà!

Amicidelmusical.it ti ringrazia per la disponibilità e ti augura ancora 100 di questi successi!

Grazie.

Roberto Mazzone 

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