SAVERIO MARCONI
IL MUSICAL, APPASSIONATAMENTE

 

Assago (MI), 5 novembre 2004

Siamo qui con Saverio Marconi, che a buon diritto viene definito il "re del musical" in Italia. Dunque, queste ultime due stagioni sono state importantissime, per il musical in Italia e in particolare per la Compagnia della Rancia. Il grande debutto di "Pinocchio", un lavoro durato oltre 3 anni, poi "Bulli e pupe" e le riprese di due block-buster come  "Sette Spose Per Sette Fratelli" e "Grease". Come avete vissuto questi importanti momenti?

Beh, guarda, si tratta di saper fare il proprio lavoro. Esistono due modi di lavorare: uno con cui si vuole affermare il proprio ego; l'altro che consente di soddisfare i propri desideri. Io adopero il secondo! Ho tanti desideri, ho sempre amato il musical e quindi lavoro per soddisfare i miei desideri, sono un drogato! Ultimamente, in un'intervista ho detto: "Quando mi accorgerò che devo lavorare per routine, smetterò".

Quest'anno due grosse sfide: "Pinocchio" in tour e "Tutti insieme appassionatamente"...

Per quanto riguarda "Pinocchio", ho rifatto tutta la scenografia in modo da poter essere trasportata in tour.

Tu hai un po' l'abitudine di rinnovare i cast delle stesse produzioni. È capitato quest'anno con parte del cast di "Pinocchio", e io ricordo in particolare il caso di "Bulli e pupe"...

È quello che succede in tutto il mondo. Gli spettacoli vivono per sé stessi, non per la star.

Tu hai un tuo entourage, prendiamo l'esempio di Raffaele Paganini, che continua a figurare nei tuoi spettacoli. Nel suo caso, però, c'è da dire che lui sembra avere molto successo con le produzioni della Compagnia della Rancia, ma quando va a fare altro in giro, il risultato è inferiore...

Ti ringrazio. Questo vuol dire che so fare il mio lavoro! (ride, n.d.r.) Forse il problema non è questo. Raffaele è bravissimo, è pieno di vita e di entusiasmo, è un piacere lavorare con lui. Il fatto è che uno non si può svegliare una mattina e dire "scrivo e realizzo un musical", a ognuno il proprio lavoro. In Italia sembra che tutto sia facile da fare. Ma il rispetto delle professioni è importantissimo.

Compagnia della Rancia, 20 anni di storia: come è cominciata?

Addirittura nel 1980 c'era la scuola di recitazione. La compagnia è stata fondata nel 1983 e riconosciuta solo 3 anni dopo; nel 1988 abbiamo cominciato a fare musical con personaggi come Edy Angelillo e Giampiero Ingrassia che, allora, non erano delle star. Poi ho fatto "A Chorus Line" con Maria Laura Baccarini che era giovanissima, c'era Renata Fusco, Michele Carfora... Quando nel 1996 ho realizzato la prima edizione di "Cantando sotto la pioggia", Raffaele Paganini è stata la mia prima vera star. Io ho cominciato nel 1988, a 40 anni. Lavorare con una star è difficilissimo, non è che tu chiami la star e quella viene. Io mi sono costruito la mia carriera e sono stato onesto con me stesso e con gli altri.

Il 12 gennaio debutterà "Tutti insieme appassionatamente" con altri due grandi nomi, Michelle Hunziker e Luca Ward. Sarà un allestimento in grande stile?

Un allestimento stile Broadway, che si ispira all'ultima edizione di Broadway, ma, azzarderei, un po' più bella!

Commedia musicale e musical: differenze e analogie secondo Saverio Marconi.

Se tu mi spieghi la differenza tra week-end e fine settimana, io ti dico che differenza c'è tra musical e commedia musicale.

Allora mettiamola così: che rapporto c'è tra la premiata ditta "Garinei&Giovannini" e la Compagnia della Rancia?

Loro sono stati bravissimi, uomini come Garinei ne esistono pochi e chiunque si permetta di criticarlo è soltanto un incapace. Garinei è un uomo di un'umanità, un'inventiva fuori del comune. In America musical è soltanto un diminutivo di "musical comedy".

Saverio Marconi realizza musical, ma è anche uno spettatore di musical in Italia?

No, non ne vedo. Non sono come Garinei. Lui è bravissimo, lui vede di tutto, si reca anche nei teatrini per scegliere un attore. Io sono invece molto più pigro. Amo molto stare a casa mia, non abito né a Roma, né a Milano, quindi appena posso mi godo il fine settimana, che per me è sacro! Mi informo sempre molto bene su com'è uno spettacolo, perché se per caso non è bello, non voglio andare a salutare dietro le quinte gli attori dicendo cose che non penso realmente.

Tra successi come "La piccola bottega degli orrori" o "A Chorus Line" quale pensi tornerà per primo sulle scene?

Io vivo molto alla giornata e d'altra parte questa è un po' la situazione del teatro musicale italiano. Io ho cominciato nel 1988 a fare il regista e sono vicino alla pensione. Toccherà ad altri giovani, ne conosco diversi che hanno capito cos'è questo lavoro e come lo si porta avanti.

Amicidelmusical.it ringrazia vivamente Saverio Marconi per la disponibilità!

Roberto Mazzone

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