LUNGOMARE CON ALEX BRITTI

Questa volta Amicidelmusical.it ha "intercettato" Alex Britti in occasione della tappa torinese del tour promozionale del suo ultimo album, intitolato "Festa".
Ma con Alex abbiamo anche avuto modo di parlare di un altro suo grande lavoro: la colonna sonora del musical "Lungomare", scritto in collaborazione con Maurizio Costanzo, il cui debutto è previsto il 6 dicembre prossimo al Teatro Parioli di Roma.

"Festa" - il tuo quarto album - a livello umano cosa rappresenta per te?

Rappresenta un importante momento di riflessione e di analisi.


Un momento sopraggiunto dopo che ti era successo qualcosa di brutto, se non ricordo male…

Mi permetto di correggerti. Sì, ho "fatto il botto" in moto, però l'album era già stato concepito prima. Dopo l'incidente, mentre ero fermo, ho perfezionato solo una canzone, che si chiama "Tornano in mente". Per il resto, il disco era pronto, dovevo solo andare a inciderlo.


I giornali hanno scritto che alcuni brani di questo ultimo disco sono arrangiati in modo più complesso rispetto ai tuoi lavori precedenti e "propendono molto verso soluzioni di tipo elettronico…" Quindi, a livello artistico, cosa rappresenta per te questo album?

Rappresenta una ricerca importante. L'elettronica è uno strumento, anche molto attuale. Uso l'elettronica per suonare il blues, per suonare il jazz e "fonderli" con la mia chitarra acustica. In questo disco salta all'orecchio perché non siamo abituati ad associarla a ritmi jazz.


Allarghiamo un po' il campo adesso: la tua collaborazione con Maurizio Costanzo…

Si tratta soltanto di un rapporto artistico, uno scambio culturale; l'aspetto interessante è che ho scritto tre canzoni con un amico.


Per quanto riguarda il musical, invece?

S'intitola "Lungomare" ed è ambientato ai giorni nostri a Ostia, alla periferia di Roma. È una storia abbastanza dura, che abbiamo cercato di alleggerire in fase di scrittura. La interpretano i ragazzi di "Amici", provenienti soprattutto dalla prima e ultima edizione (conclusasi nel maggio 2005, n.d.r.).


Le musiche che hai scritto quanto si legano a quello che il musical racconterà?

Le mie musiche sono attuali e la storia ambientata ai giorni nostri, quindi non ho fatto grande fatica, sono stato, anzi, molto libero. I testi seguono la storia e parlano di ragazzi che si innamorano e vivono esperienze giovanili.


Tu ti sei formato artisticamente attraverso i ritmi blues, che poi hai personalizzato nei tuoi lavori, in forma acustica. Ora che ti sei avvicinato al musical, quanto trovi che si adattino certe sonorità, oggi, a questo modo di fare musica?

Si adattano benissimo. Se ascolti, per esempio, "Roma, nun fa' la stupida stasera", il blues c'è sempre, basta "sistemare un pochino il vestito"! Guarda "Hair", "Fame" o "Jesus Christ Superstar": le opere di quel periodo erano piene di sonorità che si mescolavano tra loro, dal rock, al jazz, al blues.


Con "Lungomare" tu entri a far parte di quei cantautori che si "prestano" al mondo del musical, come ha fatto Cocciante con "Notre dame de Paris"o come presto toccherà alla Pfm per l'opera-rock "Dracula": se tu passassi dalla parte del pubblico in sala, condivideresti la scelta di puntare su un'operazione di questo tipo?

Il musical è uno spettacolo teatrale e l'Italia è stata anche una patria del teatro. Trovo che la commedia musicale, la commedia cantata sia molto vicina alla nostra cultura. Abbiamo molto da attingere, guardando alle nostre radici.
Le musiche per un musical, secondo me, non hanno lo scopo esclusivo di essere adatte ad uno spettacolo teatrale. Sono canzoni e vanno trattate e rispettate come tali.


Amicidelmusical.it e il sottoscritto ti ringraziano per la disponibilità….

Figurati!


E ti facciamo un grosso in bocca al lupo, aspettando di sentire le tue musiche a teatro!

Roberto Mazzone